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Dettaglio referenze
Palazzo Tadini
Disposizione sensori Galleria
Pinacoteca
Antonio Canova, Cenotafio di F. Tadini

Accademia di Belle Arti Tadini - Lovere

STAMPA


Sistema di Monitoraggio ambientale con sensori a trasmissione via radio.

Sistema di Monitoraggio ambientale con sensori a trasmissione via radio.
Ambienti monitorati: Galleria, Atelier, Cappella, Laboratorio di restauro.



L’Accademia di belle arti Tadini

Il progetto del conte Luigi Tadini si inquadra nel vivace dibattito culturale sulla funzione educativa del museo, sostenuto da istanze di tipo illuminista e da un forte senso civico, che interessa i principali centri lombardi tra Sette e Ottocento.

Alcuni aristocratici, consapevoli della funzione educativa dell’arte, aprono al pubblico le proprie collezioni dove sono raccolti capolavori che dovevano servire da modello alle nuove generazioni di artisti, la cui formazione avveniva nelle annesse scuole di pittura, scultura, disegno.



Nel giro di pochi anni, accanto e su modello dell’Accademia di Brera, di fondazione statale (1776), nascono gli “stabilimenti” o “istituti” di Belle arti di origine privata: un panorama ampio e complesso, che comprende l’Accademia Carrara a Bergamo (1795), la Pinacoteca di Paolo Tosio a Brescia (1832), lo Stabilimento di belle arti Malaspina a Pavia (1833), l’Istituto Ala Ponzone a Cremona (1842), tutte istituzioni che sono all’origine dell’attuale sistema museale lombardo.

Il 4 marzo 1828 il conte Tadini dettava il suo testamento, pubblicato il 22 maggio 1829, nel quale dava disposizioni per la fondazione dell’Istituto di belle arti Tadini, articolato in una galleria per ospitare le collezioni d’arte, la scuola di musica “istrumentale e vocale” e una scuola di disegno.

L’Accademia è ora composta da una Galleria, una tra le principali collezioni lombarde, e da una attiva Scuola di musica. Dal 1927 ospita una importante rassegna musicale, affidata ad interpreti di altissimo livello.

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